Narrato - Parlato - Parlato Altrui
Colline ateniesiUna giornata come tante ad Atene, posto ove vi era grande concentrazione di cosmo per via dei molti cavalieri che vi risiedevano.
Vhan, cavaliere argenteo di Eracle, era uno di questi e prendeva molto seriamente il suo impegno tanto da allenarsi rigorosamente tutto il mattino sui verdi prati delle colline ateniesi. Ormai era già un po che era diventato cavaliere, grazie agli allenamenti di Aioros, che gli insegnò tutto quel che c'era da imparare sul cosmo, sulle tecniche da esso derivate e anche su Atena, colei che lo aveva guidato in Grecia per prender parte alla difesa del Grande Tempio come cavaliere d'argento.
Il suo mattino passò tra allenamenti di ogni tipo all'aria aperta, tra cui flessioni, addominali, sferrare pugni addosso ad una grande quercia con tronco grande come il triplo di un uomo, e tanta corsa.
Facendo questo genere di allenamenti ogni mattina, il fisico di Vhan si confermava sempre più adatto alla causa che stava servendo e, probabilmente, era anche motivo di soddisfazione personale del ragazzo che non intendeva comunque perdere smalto dopo aver conquistato l'armatura.
Ovviamente passava anche molto tempo nel migliorare le sue tecniche derivate dal cosmo e a sperimentarne anche di nuove, cosa che comunque inspessiva per bene la mente e lo spirito di Vhan, tentando di avere una migliore padronanza del cosmo.
In quella giornata di duro e soddisfacente allenamento però ci sarebbe stata anche una grande sorpresa...tanto grande quanto inaspettata dopo tutto: difatti il ragazzo, al ritorno dalle colline ove si allenava, percepì un cosmo gigantesco provenire da casa sua..brutta notizia quella in quanto lui era da solo e non poteva di certo raggiungere un cosmo di quel calibro da solo, se fosse stato un nemico sarebbe stata una situazione alquanto grave...richiamò l'armatura a sé preparandosi ad un sopralluogo in casa, preparandosi anche al peggio...ma infondo non aveva certo modo di chiedere aiuto a cavaliere alcuno. Casa sua non era altro che un umile costruzione vicino al tempio ove incontrò per la prima volta il suo maestro e dove vestì anche per la prima vota la sua armatura attuale, quindi era anche abbastanza fuori mano. Arrivò dopo una sfrenata corsa, come per tentare di salvare i cittadini, che di nulla si erano accorti finora, da un pericolo improvviso. Sfondò violentemente la porta di ingresso preparandosi ad uno scontro inevitabile e duro...ma nulla...non c'era nessuno.
Che diavolo significa questo?? non c'è nessuno qui!Notò poi che il cosmo che aveva avvertito così prepotentemente proveniva da una busta chiusa con sigillo in ceralacca rosso, lasciata sotto la porta. Cosa alquanto strana visto che di corrispondenza Vhan riceveva solo quella dei genitori, e di certo non sigillavano le buste con un sigillo in ceralacca...
E quella chi diavolo me l'ha mandata? C'è anche un sigillo in ceralacca....con un ala stilizzata? Uhm.. forse conviene aprirla...eppure è strano che emani così tanto cosmo..chi diavolo me l'avrà mai scritta...eppure è indirizzata proprio a me...c'è il mio nome e cognome sul retroDopo tante domande e paure, Vhan si convinse ed aprì quella busta che tanto pareva enigmatica. Riportava la seguente dicitura:
Cavaliere credi tu nel Fato? La potenza che sottomette persino i potenti Dei, ciò che da sempre esiste e che non può esser distrutto. Ad esso le misericordiose Divinità hanno affidato il compito di consegnare le loro missive, ed a te ne è giunta una. Lode a te, poiché quella forza ti ha prescelto per partecipare ad una gloriosa impresa! Mostrare la tua fede, la tua forza, il tuo coraggio per divenire il primo tra i combattenti. In un luogo ti riunirai agli altri, lì dove un tempo gli uomini erano un solo popolo, lì affronterai la tua prova!Grande stupore da parte del cavaliere di Eracle che riteneva la cosa quasi uno scherzo di pessimo gusto, che allo stesso tempo scartava, vista la quantità di cosmo che vi era impregnata la busta tutta.
Non ho parole...cosa diavolo è questo invito...c'è una cartina anche....dovrei arrivare quindi nel deserto iraqeno?? e come??Dannazione...eppure sono curioso di vedere chi mi ha spedito una lettera del genere...L'indecisione cominciò a confluire nella testa del ragazzo, che mai si era ritrovato davanti ad una cosa del genere, ne da popolano ne da cavaliere.
Ho deciso!! Andrò! E che Atena mi guidi verso la giusta meta!Forse la curiosità...forse la voglia di mettersi in gioco....forse la voglia di portare alto il nome della dea verso altri individui che avrebbero ricevuto quell'invito...una cosa era certa, Vhan stava preparando le valigie per dirigersi in aeroporto..destinazione, Theran!!
Aeroporto atenieseC'era molta gente in aeroporto tra partenti, giunti e dipendente aeroportuali che sbrigavano le loro mansioni.
Un pulmino arancione si fermò davanti al terminal delle partenze internazionali, facendo scendere svariati passeggeri, tra cui un ragazzo muscoloso con una valigia visibilmente cubica, e dalla corporatura diciamo così, "allenata", ovvero Vhan.
Si diresse all'interno del Terminal per potere effettuare l'operazione check in, mettendosi in fila per il banco dello stesso.
Arrivato il suo turno Vhan consegnò tutto il necessario, quindi documenti, passaporto e via discorrendo, quando arrivò poi il tasto dolente del bagaglio, che non era altri che la sua armatura di Eracle. A quanto era sembrato di capire a Vhan, poteva pagare un servizio di messa in sicurezza davanti i suoi occhi, da parte degli operai della compagnia aerea che aveva scelto per partire. Senza batter ciglio, il ragazzo pagò quanto dovuto per quel servizio e si fece sigillare per bene il suo "bagaglio" davanti ai suoi stessi occhi, in modo da evitare metodi di sabotaggio o furto sotto bordo come spesso accade.
Fatto ciò, ebbe il via libera per entrare in pista, ove avrebbe preso un mezzo aziendale, orientato proprio a trasportare in sicurezza i passeggeri sotto bordo, e salire sull'aereo.
Una volta a bordo, Vhan si mise seduto lato finestrino e cominciò ad immergersi tra i suoi pensieri, pensando a quella lettera ricevuta a casa, e anche al motivo per il quale si stesse presentando ad un appuntamento che in fin dei conti poteva definirsi "al buio".
Passarono svariate ore per via del lungo viaggio, e tutto sembrava filare liscio, specie per quanto riguardava vuoti d'aria e simili. L'armatura messa in stiva non rappresentava preoccupazione per Vhan in quanto sapeva che era sigillata e che soprattutto, anche volendo, difficilmente sarebbero riusciti ad aprire uno scrigno di quelle dimensioni e peso.
A Theran, IranTheran era all'orizzonte, e l'aereo atterrò tranquillament sulla pista del piccolo e arretrato aeroporto. La differenza di clima era significativa, infondo si trattava del medio-oriente, un paese che non confinava da nessuna parte con il mare, ma che era anzi circondato dal deserto.
Vhan era dunque giunto a destinazione..era atterrato in medio oriente, ancora distante dalla media ma decisamente più vicino di quando ricevette la lettera in Grecia. Dall'aeroporto, dopo aver ritirato il suo scrigno, di cui percepiva tranquillamente il cosmo, prese un Taxi e si diresse al centro della città in cerca di una maniera per giungere al posto a lui interessato.
Theran, capitale dell'Iran, la città più calda che Vhan avesse mai visitato, e soprattutto una delle più povere, in quanto dal finestrino del Taxi vide scenari abbastanza squallidi o che comunque non era certo abituato a vedere ne in Italia ne in Grecia.
Rivolgendosi in lingua inglese al tassista , sperando che lo capisca, Vhan ci si rivolse chiedendogli delle informazioni:
Scusi, per caso sa dirmi se si organizzano delle gite nel deserto o qualcosa del genere in questo punto qui?Indicò il punto al tassista che sembrava comprendere quello che il cavaliere d'Eracle diceva, e gli rispose
Certo che lo so, però quella è zona iraqena amico, devi prima passare il confine e chiedere li, in ogni modo ti garantisco che se ne organizzano e delle maniere più svariate, sempre che tu sia disposto a spendere dei soldi, ovvio..Sei fortunato però, mio cugino si è stabilito li e si è messo in affari proprio su quel tipo di campo. Chiedi di Abù Farràk e te lo sapranno certo indicare. Tieni questo bigliettino da visita e mostralo a coloro che non ti capiranno.La cosa sembrava anche abbastanza facile, aveva rimediato subito quello che gli interessava...subito ribatté il cavaliere:
E allora perché non mi ci porti tu da tuo cugino in Iraq...io sono straniero e ho dei soldi da spendere, specialmente con chi è cortese con me...o credi che ti creeranno problemi al varco? Il ragazzo tentò di giocare d'astuzia con quel tassista, in modo che forse avrebbe facilitato ancora di più la cosa...anche se sapeva che comunque era un azzardo bello e buono. In ogni maniera il tassista rispose positivamente e
accettò di buon gusto, facendo però notare che avrebbe dovuto dargli altri soldi per il "piacere".....cosa non si fa per i soldi.
Il viaggio certo era lungo e stressante, ma almeno ci si rilassava con un po di musica occidentale che il tassista aveva gentilmente messo nel lettore CD per mettere a suo agio il suo cliente dalle uova doro.
In IraqPassò un giorno di viaggio in taxi con quel tipo...che fu di parola...si trovavano in Iraq, e in men che non si dica il tassista svegliò Vhan avvertendolo:
Hey amico svegliati!! Siamo in Iraq e soprattutto siamo vicini al deserto che interessa a te! Cerca di rimanere sveglio e sii cordiale con mio cugino perché ha l'abitudine di reagire piuttosto male agli omoni come te: gli danno sui nervi i muscoliBhe, a ognuno i suoi gusti. In fondo Vhan era vissuto benissimo anche senza quel tizio che gli serviva solo per portarlo nel deserto, e ne avrebbe fatto ancora a meno in futuro.
La macchina si cominciò a fermare davanti un edificio diroccato, quasi abbandonato, forse perché non distante si trovava il deserto, visibile tranquillamente ad occhio nudo.
Scese dalla macchina e si fece guidare dal tassista verso colui che lo avrebbe portato nel deserto, che non si rivelò altro che un mezzo delinquente da quattro soldi, con cicatrici e modi di porsi alquanto bruti.
Vhan spiegò velocemente che intendeva fare un giro nel deserto, nel modo più spensierato e divertente che c'era...a piedi infondo era fuori discussione...è un deserto!
La fortuna arrise ancora al giovane cavaliere che scoprì che in quel luogo si facevano giri nel deserto a pagamento in Quad!
Una notizia alquanto interessante quanto positiva vista la situazione in cui si trovava Vhan..e chissà in quale altra situazione si sarebbe andato a cacciare...visti i fatti un po di divertimento ci stava bene, cosi si univa l'utile al dilettevole.
SI fece una transazione più o meno deteriorante visto il caldo e l'insistenza del tizio a non voler meno di 60 euro all'ora...giacché Vhan strappò al tizio un 55 euro all'ora, e pagò ben 4 ore...nel dubbio si dovesse perdere o simili.
L'affitto comprendeva anche un equipaggiamento da Quad del deserto, che altro non era che un casco e guanti appositi.
Di per se potevano anche essere di impiccio, in quanto Vhan aveva intenzione di guidare quel quad, con l'armatura di Eracle indosso...fece comunque in modo di indossarli, almeno per non "offendere" chi glieli aveva gentilmente abbonati. Successivamente a ciò, salì sul quad con il suo scrigno, ben coperto, sulle spalle e mise in moto, uscendo dal retro del capanno, che dava direttamente sul deserto, ricevendo sul volto una brezza leggera dovuta alla velocità e alla frastagliatura delle dune del deserto...una sensazione fantastica a dirla tutta, che divertiva non poco e che dava un senso unico di spensieratezza per certe volte..ma quella non era una vacanza di piacere alla fine. Si assicurò di sparire dalla vista dei cugini, e scese dal quad per vestire l'argentea armatura di Eracle, che al richiamo cosmico di Vhan, rispose frammentandosi in pezzi e rimontandosi su di esso, completando così il cavaliere di Eracle!
Bene, ora non devo fare altro che orientarmi con questa cartina...io dovrei essere qui in Iraq, nel confine tra terra abitata e deserto...dovrei procedere per di là...vediamo, tanto cosi facendo non dovrei morire di sete!Rimontò sul quad e partì a tutta forza verso il punto stabilito, scavalcando dune su dune, ricevendo il vento, dovuto alla velocità del quad, sul volto..
WOOHOOOOContinuò a correre con il quad in quella direzione per circa 1 ora e mezza abbondante, senza però vedere nulla davanti a se,e tutto intorno a se non c'era altro che sabbia cocente...
Non sapeva quanta autonomia avesse quel quad, probabilmente il giusto per le ore pagate...in quel caso avrebbe fatto a tempo a tornare indietro...altrimenti avrebbe rischiato di rimanere isolato nel deserto senza il mezzo di trasporto e soprattutto con pochissima acqua..
Poco dopo però, gli occhi del cavaliere d'argento videro un imponente costruzione qualche kilometro più avanti, una specie di torre altissima, che sembrava non arrivare mai nemmeno con il quad in velocità. Arrivò finalmente in prossimità della costruzione...era inspiegabile come una costruzione del genere stesse li nel bel mezzo del deserto iraqeno, e si reggesse in mezzo la sabbia...eppure sembrava molto molto vecchio..
Tanta maestosità però distolse l'attenzione di Vhan da altri individui che stavano in prossimità della costruzione, probabilmente altri "invitati", e sembravano osservare un tizio in equilibrio su una delle catene che circondavano la torre, come per sorreggerla....si sentì solo una voce che probabilmente proveniva da quell'individuo:
“Benvenuti guerrieri, combattenti in nome delle vostre divinità, oppure per soddisfare il vostro ego. Qui, in un luogo dimenticato dal tempo e dalla memoria, è iniziata la storia. Qui l’uomo ha osato sfidare gli Dei ed ha pagato caro l’affronto, qui gli Dei chiedono che l’uomo ritorni sui propri passi dimostrando la propria forza in loro nome. Dunque cosa aspettate? Di fronte a voi, vi sono le entrate! Un numero di archi pari ai partecipanti…un numero di uscite per solo sedici di voi. Che il cielo brilli della luce del vostro cosmo…”Un battito di ciglia e l’individuo scomparve senza neanche proferire il suo nome, lasciando solo qualche piume al suo posto.
I guerrieri piu distanti da Vhan, cominciarono a scattare dentro la torre, sparendo presto dalla vista del sole stesso...ed il ragazzo avrebbe certo fatto lo stesso, anche se non aveva riconosciuto nessun suo amico tra quei guerrieri data la lontananza.
Si avvicino alla base della torre con il quad per poi scendere da esso e spegnerlo, conservando forse la batteria per quando uscirà da lì.
La chiave la tengo io...per dopo...e ora, dopo esser giunti fin qui...direi che è ora di andare incontro al mio destino, per la gloria di Atena...e che essa e la mia famiglia mi guidino!Fece uno scatto ed imboccò il primo tunnel che aveva sotto mano...l'avventura aveva inizio!
Edited by Vhan L'Arciere Arcano - 18/9/2009, 14:15